Oggi il riscaldamento è divenuto scontato, ma nel corso della storia l’uomo ha scoperto diversi metodi per rendere gli ambienti più caldi e accoglienti.
Nel Paleolitico, l’Homo erectus scoprì che sfregando tra loro due bastoncini di legno era possibile creare il fuoco. Fu una scoperta rivoluzionaria, che influenzò in maniera importante la vita dell’uomo sotto diversi aspetti. Il fuoco permise di ripararsi dal freddo, illuminare le caverne, difendersi dagli animali, fondere e lavorare metalli per ottenere armi, cuocere carni e vegetali andando a migliorare le abitudini alimentari.
All’inizio, l’uso del fuoco fu solo parzialmente utilizzato come sistema di riscaldamento. I primi ad inventarne una forma più innovativa furono gli antichi Greci, con l’ipocausto, un impianto che faceva circolare l’aria calda prodotta da una fornace esterna in cavità poste nelle intercapedini sotto il pavimento. Questo sistema, utilizzato soprattutto nelle terme, venne poi ripreso e migliorato dai Romani, che ne diffusero l’uso anche in altri edifici.
Nel corso del Medioevo, dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, il focolare tornò ad essere la più comune forma di riscaldamento domestico. Tuttavia esisteva un problema non da poco: le fiamme riempivano le case di fumo.
Solo successivamente, quando gli edifici iniziarono ad essere costruiti in pietra e mattoni, si diffusero i caminetti a parete dotati di vere e proprie canne fumarie. E il camino iniziò ad essere considerato anche un luogo di aggregazione.
Oltre ai camini, un altro fondamentale strumento usato dall’uomo per riscaldare le case è sempre stata la stufa, dapprima in terracotta, poi in ghisa e solo successivamente in maiolica o ceramica dipinta.
Si arriva poi alla metà del 1800 che vide l’avvento dei primi termosifoni. Ma la stufa rimane nel tempo il metodo di riscaldamento più economico e semplice per riscaldare le nostre abitazioni.
Il futuro ecosostenibile è nelle mani dei prodotti a biomassa.